Io ci sto provando. Io voglio il tonno ma la verità è che non sono disposta a pagare un rene per qualcosa che gli somiglia e proprio non riesco più a pensarmi come una persona che finge di non sapere cosa ci sia dietro alla produzione di certi alimenti. In quest’ultimo anno ne ho passate tante, emotivamente, e il cuore mi si è aperto con un’intensità di cui davvero non mi credevo capace, motivo per cui abbracciare la scelta vegana è stato per me un passo fondamentale, di estremo bisogno mentale. Quindi insomma ho fatto il NONTONNO (scusa Alpro se t’ho rubato il “non essere”) che non sa di tonno ma almeno ho raggiunto lo step numero uno: aspetto e consistenza. Al sapore ci arriverò, credetemi e attendete su questi schermi. Intanto, occorrente: - medaglioni di soia - pomodori secchi - capperi (io ho utilizzato quelli sotto sale) - alga combu Come prima cosa ho cotto i medaglioni di soia (vanno sbollentati per circa 15 minuti), dopodiché ho lasciato in ammollo tutti insieme gli ingredienti per circa 3 ore. Trascorso questo lasso di tempo dovrete prelevare i medaglioni, lasciarli su un panno per una mezz’ora (in modo da eliminare il liquido in eccesso) e poi frullarli grossolanamente con il resto degli ingredienti (che nel frattempo avrete scolato). Io, nel frullare, ho aggiunto un po’ di senape. Questo composto, poi lasciato freddare, può essere utilizzato come ripieno per piadine, condimento per pasta o, addirittura, guarnizione per la pizza. Per certo è un modo diverso di mangiare i medaglioni di soia (che io acquisto da Ipercoop), che hanno un contenuto proteico elevato e possono fungere perfettamente da accompagnamento per qualsiasi vostro pasto in modo da renderlo equilibrato nei macronutrienti. E vegano 🌱chiaramente 🖤

#BROWNIES #VEGANI 🌱 [the perfect recipe, imho] Vorrei che fosse tutto perfetto come questi brownies, lo ammetto. Invece dò testate alle mie imperfezioni, galleggio nelle mie mancanze, lotto con le evidenze. A volte mi chiedo chi abbia inventato la metafora del libro, quella storia che le pagine vanno sfogliate, che non si torna indietro e che poi, una volta finito, vada riposto in qualche alto ripiano a prendere polvere. Io sono una che i libri, se le piacciono, li rilegge infinite volte. La storia è sempre la stessa, ed io li voglio sfogliare ancora, magari a ritroso, fino a tornare a quando non ne sapevo ancora nulla, il racconto sembrava perfetto, io avevo ancora tutto da scoprire e sperare. [Chi sorride ad un messaggio ha ancora tutto da scoprire. Ma non ero io.] Ingredienti: - 80 gr di farina di avena istantanea (senza aroma) - 50 gr di farina 00 - 15 gr di amido di mais - 25 gr di eritritolo - 20 gr di cacao amaro - un cucchiaino di lievito - un pizzico di sale - 80 gr di yogurt - 50 gr di latte vegetale - 100, 120 ml di acqua - 50 gr di fondente a pezzettini Mescolare tutti gli infrequenti secchi, aggiungere poi lo yogurt, il latte e l’acqua. Infine il cioccolato a pezzi. Infornare a 170º per circa 20 minuti. Fate però attenzione: se lo stampo che conterrà il vostro impasto è largo, i brownies verrano più sottili ed avranno bisogno di meno tempo per cuocere (magari anche meno di 20 minuti). Se, al contrario, utilizzerete un recipiente più piccolo, i brownies verranno più doppi e avranno quindi bisogno di un po’ di tempo in più per cuocere perfettamente. Io, personalmente, sto cuocendo a fuoco lento.

Non va sempre tutto bene. E a volte i periodi bui durano più del dovuto. Vorrei dire che le congiunzioni astrali hanno complottato contro di me ma la verità è che la colpa probabilmente è solo mia. Mia per non essermi voluta abbastanza bene da oppormi a questo malessere, mia per non aver camminato a testa alta come ho sempre voluto per me stessa. Eppure non rimpiango nulla, non rinnego nulla. In passato, in tempi probabilmente peggiori di questi, ho r-accolto i miei angoletti smussati, quelli che non avevano più la forma che volevo avessero, e li ho modificati. Da lì sono rinata. Oggi forse non posso rinascere nuovamente perché non è detto che ad ogni sofferenza si combatta così. Forse mi basterà andare avanti, giorno dopo giorno, per accorgermi che andavo bene così com’ero, che non ho nulla da recriminarmi. Forse tornerò a riprendermi il cuore e a lui darò una nuova forma. Mi ricorderò che è pieno di toppe e lo maneggerò con più cura del necessario. Ma lo userò lo stesso. Lo userò troppo. Lo userò fino a consumarlo. Che, ad usarlo, non sparisce. Ingrossa. [per me, che a scegliermi ci sarò sempre io]

#PLUMCAKE #VEGAN 🌱 Che dite?!? Ora che sono finalmente arrivate le fragole possiamo smettere per un po’ di fare i plumcake utilizzando le solite banane e possiamo, invece, passare a gusti più freschi 🍓 Io, per dare un tocco in più, ho utilizzato anche i mirtilli 🫐 ed è venuto fuori un plumcake soffice e gustoso! Ingredienti: - 150 gr di farina di avena non aromatizzata - 30 gr di amido di mais - 45 gr di zucchero - 100 gr di polpa di frutta (mela e banana) - un pizzico di sale - una bustina di idrolitina + 20 ml di acqua (oppure una bustina di lievito per dolci) - 100 ml di latte di soia - 150 gr di fragole - 100 gr di mirtilli Mescolare farina, amido, sale e zucchero, poi aggiungere la polpa di frutta e l’idrolitina (con l’acqua); a questo punto aspettare circa un minuto perché l’idrolitina faccia reazione. Aggiungere il latte e mescolare fino ad ottenere un composto denso ma omogeneo. Aggiungere la frutta a pezzi. Infornare in forno preriscaldato a 170º per circa 25 minuti. Una spolverata di zucchero a velo e, secondo me, servito con un gelato alle fragole sarebbe il dessert perfetto ✨ #healthy #vegan #veganrecipes #veganfood #vegangirl #breakfast #fit #crossfit #crossfitgirl #stoconpanda

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#PASTIERA #VEGANA 🌱 #pastieravegana _preview_

Sono in vacanza. Che poco c’entra col piatto che pubblico ma certamente serve a me poterlo urlare ai quattro venti. Sono in vacanza e, sebbene il mio corpo stia supplicandomi di fermarmi un attimo, io in vacanza non ci voglio andare. Provate ad immaginare: una come me, che pensa il triplo di una personcina standard (se persone standard possono mai esistere), costretta a passare tutto il suo tempo crogiolandosi nel dolce far nulla. Un inferno. Ecco perché io le festività non le amo particolarmente. Però vabbè, amo sicuramente poter riposare. E ora che abbiamo davanti solo un lunghissimo scivolo in metallo pieno zeppo di cioccolata io, invece, vi tengo ancora un po’ ancorati ai pasti semplici, genuini, quelli che di solito fate dal lunedì al venerdì. *Gnocchi ai peperoni con tofu croccante* Sto amando particolarmente il tofu in questo modo e, oltretutto, è buonissimo anche da mangiare come secondo piatto, magari accompagnato da una verdura a foglia saltata in padella con le olive taggiasche. Ho fatto bollire gli gnocchi. Nel frattempo ho frullato mezzo finocchio, mezzo peperone, sale, pepe e prezzemolo (finocchi e peperoni erano stati precedentemente cotti a vapore) e ho versato la crema in un piatto da portata. Nel frattempo in una padella antiaderente leggermente oliata ho lasciato cuocere il tofu a cubetti, poi ho aggiunto due cucchiai abbondanti di trito (ricetta nei reel) e fatto tostare insieme per qualche minuto a fiamma moderata. Una volta venuti a galla gli gnocchi, li ho scolati e adagiati sulla crema, infine ho aggiunto il tofu con la “granella”. Forse sono ingenua io ma, sinceramente, credo che un piatto del genere, presentato così, sia già di per sé un invito a mangiar “bene”. Perché oltre che buono è anche bellino e, detta tra noi, un piatto orribile mi fa tristezza ancor prima di pensarci. Quello che mettiamo in tavola è la vetrina del nostro ristorante di fiducia: più è bello ciò che ci mostrano più noi vorremo assaggiare quello che espongono. Concordate con me??

Voglio prendermi la libertà di soffrire la libertà di credere in cose che non hanno senso voglio prendermi il diritto di rincorrere qualcosa fino alla fine rimanere senza fiato prima di rinunciare. Voglio farlo perché non corro mai. Voglio farlo perché non ho molte certezze perché il mio tutto si riduce ad un pugno di cose e perchè non credo ma quelle cose sono le poche in cui credo. E se lo faccio vuol dire che sono, forse, molto importanti. Che l’importanza gliel’ho data io con il cuore che ci ho messo, con le cose che ho sentito, con il vivere che ho provato. Voglio prendermi la libertà di crederci per tutto il tempo che ci ho creduto per tutti quelli che non ci hanno creduto mai.

PASTA&CECI 🌱 **piccole cose fanno grandi differenze** Lo credo davvero, lo vedo ogni giorno quando lavoro, ogni sera quando cerco qualcosa che mi dia la spinta per continuare a cercare cose che non sempre vedo a portata di mano. Lo vedo quando cucino e capisco che a volte la forma di una casa dipende anche da come io sistemo i mattoni. Oggi ero convinta che, dopo una settimana di lavoro, con la stanchezza alle stelle, una volta rientrata a casa, mi sarei preparata un classicissimo piatto di pasta con legumi. E così l’ho fatto: un piatto di pasta con i legumi. Il punto, però, è che non è venuto fuori niente di “classico”, bensì un vero e proprio capolavoro (imho). Sarà difficile da credere ma questo piatto è una PASTA&CECI; un po’ nuova, un po’ bella, un po’ diversa 🖤 Cosa ti occorre: - 100 c’è di paccheri - qualche “testa” di cavolfiore - 50 gr di ceci secchi precotti (o 100 gr di ceci in barattolo) - 60 gr di tofu al naturale - 2 o 3 cucchiai di trito (preparato con pomodori secchi, capperi e Pan grattato, tutto frullato insieme con dosi un po’ a caso) Come prima cosa ho fatto rosolare per qualche minuto il tofu con una vaporizzata di olio spray (circa 3 gr), poi ho aggiunto il trito e fatto tostare leggermente per 4-5 minuti a fiamma bassa, dopodiché ho spento il fornello. Nel frattempo che la pasta cuoce, frullare i ceci (comprensivi dell’acqua del barattolo; aggiungetene poco per volta fino a raggiungere la giusta consistenza) con il cavolfiore (cotto al vapore), un cucchiaio o due di succo di limone, sale, pepe e abbondante prezzemolo. Impiattate seguendo l’ordine: la crema alla base, poi i paccheri, infine il tofu misto al trito tostato. Insomma, un piatto facile ma bello bello. E pure buono buono, garantisco io che l’ho mangiato davvero con gusto! #pastaececi

#BUCATINI alla PANDONARA 🌱 Ok, diciamo che mi sono fatta un po’ influenzare ma non dico da cosa, io so solo che ieri ho visto un sacco di bucatini 😆 Per questo oggi sono rientrata a casa e, affamatissima, ho deciso che volevo qualcosa che mi piacesse in forma e consistenza ed ho dato vita a questo piatto. Ho utilizzato: - un panetto di tempeh - circa 20 gr di farina di ceci + acqua q.b. - 25 gr di panna vegetale da cucina - pepe - paprika affumicata - olio evo spray - sale - 100 gr di bucatini Ho tagliato a cubetti il tempeh e, mentre cuoceva la pasta, l’ho fatto rosolare per qualche minuto in una padella con poco olio, sale e un pizzico di paprika. A parte ho preparato la crema (per comodità ho messo acqua + farina di ceci + sale + pepe in un vasetto di vetro ed ho shackerato ben bene). Quando la pasta è arrivata a completa cottura l’ho trasferita nella mia padella, ho aggiunto la cremina (che deve comunque essere abbastanza liquida) ed infine la panna. Ho lasciato mantecare qualche minuto, vaporizzato con olio spray, aggiunto ancora un po’ di pepe ed impiattato. Per completare ho aggiunto la crema tahina, che insomma ci stava proprio proprio bene. Poi ho scattato qualche foto e alla fine me la sono pure pappata. E devo dire che era semplicemente perfetta (per me, per i miei canoni, per una che per essere vegana e super indaffarata riesce comunque a portare in tavola dei piattini niente male). Insomma, alla fine, col cibo me la cavo; con la vita un po’ meno.

#🄲🄰🄽🄽🄴🄻🄻🄾🄽🄸 #🅅🄴🄶🄰🄽🄸 🌱 #domenicavegan #vegan #veganfood #veganrecipes #veganlife #vegangirl #healthy #crossfit #spinach #recipehealthy #cannellonivegan #fit #fitness #stoconpanda

E dato che anche stasera sono riuscita a rendere BUONA DAVVERO una pizza #vegana direi che è arrivato il momento di capire come agire in pizzeria. Sono vegana da TROPPO POCO tempo per sapermi davvero orientare in un mondo di onnivori però qualche trucchetto, pizzeria dopo pizzeria, credo di averlo fatto mio. Certo, qualche pizzeria è deludente e basta, a volte proprio nelle “rinomate” ho più difficoltà a shakerare il menù per creare una pizza adatta a me, altre volte invece resto piacevolmente sorpresa. Quindi, ecco cosa ho imparato in questi ultimi mesi! Io, personalmente, in pizzeria faccio così: prendo il menù, guardò TUTTO l’elenco delle pizze e memorizzo tutti gli ingredienti vegetali che hanno, poi faccio un mix e creo la mia pizza personale. 1- sempre base rossa perché sei gli levi il sugo resta troppo focaccia (ma…de gustibus non ‘sputandum’ est, come aveva riadattato mia madre) 2- se posso ci aggiungo sempre le patate, se sono spappolate sulla pizza (come se fossero state precedentemente bollite e poi schiacciate) meglio! 3- una verdura a foglia; non sempre le hanno, ahimè, ma la verdura a foglia è quasi fondamentale perché un elemento “acquoso”, più liquido, che non rende la pizza secca. 4- se c’è una crema, come crema di zucca o crema di zucchine, la aggiungo (non sostituitela al sugo, aggiungetela; spesso le pizzerie non sanno gestire le quantità non essendo “formati” e “istruiti” per pizze vegane e la pizza risulta secca) Diciamo che questi sono i quattro precetti per una buona #pizzavegana secondo il Panda 🖤 semplici e immediati ma devo dire che quella che vedete in foto, ad oggi, è la migliore pizza vegana mangiata: - base rossa - carciofini - olive taggiasche - patate - fiori di zucca E la pizzeria che mi ha fornito questa meraviglia è @forneriealessandrino (dove sicuramente tornerò perché, come già detto, la pizza era buona buona!)